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Caro 2021...

Nuovo anno in arrivo, ti aspettavo!


Caro 2021, nuovo anno in arrivo…

oramai contiamo le ore per correre verso il passaggio, questa volta più che mai...come un rituale, nella speranza che questo passaggio porti un respiro più sano, calmo, profondo e lieve verso l’incontro con noi, con gli altri, con il mondo.


Caro 2021, definito tempo scandito da giorni che si susseguono, solitamente l’uomo ripone in te vagoni colmi di auguri più o meno astratti, più di cuore o più di testa ... poco importa perché augurare ha a che fare con porre un desiderio all’altro.


Caro 2021, stavolta voglio catturare la tua attenzione augurandoti la compassione che l’anno che ti ha preceduto, non ha avuto nel suo vocabolario.

E ti auguro un’immensità di abbracci e di vicinanze, un’enorme coraggio nell’accogliere i cuori spezzati per poterli farli rivivere.

Poi mi inchino a te, augurandoti delicatezza e parole gentili per l’uomo che si crede onnipotente e sovrano. Umilmente, piego il mio capo per onorare la Terra e alzo il mio sguardo al Cielo per pregare il divino che agisce in ognuno di noi.


Caro 2021, avrai un compito assai importante: portare l’uomo a trovare la via di casa.

Ancora siamo disorientati poiché i giorni che ti hanno spianato la strada, sono stati crudeli, inesorabilmente duri, irrispettosi, furiosi e

hanno incenerito molti corpi.

Tu dovrai ora tenerci per mano, accompagnarci in sentieri di vita profonda.

E noi, dobbiamo fidarci di te.

Anzi, ancor di più: dobbiamo affidarci all’assenza di mappe prestabilite dalle nostre sicurezze e stare in tua compagnia con la dignità di chi vuole amare e con l’umiltà di chi sta re-imparando a camminare.


Caro 2021, che la via di casa sia autentica, se ti è possibile non sterrata e se qualche inciampo rallenta il nostro passo, prendici in braccio per portarci lì,

dove ognuno di noi costudisce la sua essenza,

lì dove l’incontro avviene con le nostre parti ferite e buie.

Stai con noi con amorevolezza, soffiaci la speranza nel cuore,

calma il nostro respiro quando la voce trema dal dolore,

accogli le parole arrabbiate di qualche cuore che, profondamente solo, non trova il tuo appoggio.


Caro 2021, che la via di casa sia un delicato bussare alle porte della nostra anima,

che sia un aggiustare più che un rompere,

che sia un sorriso più che una lacrima,

che sia un passeggiare più che un correre,

che sia un abbraccio più che una mascherina,

che sia una chiave più che un lucchetto,

che sia calore più che gelo,

che sia contatto più che distanziamento.


Caro 2021, auguri dal cuore.







Come avrete certamente notato, non ho concluso l'anno 2020 con saluti, ringraziamenti, ricordi...

Sarà un anno che passerà alla storia, non ci sarà bisogno di fissare altro nella nostra mente e nel nostro cuore.

Ma prevale un dovere: sì, una scelta quasi offuscata dal senso del dovere.

GRATITUDINE: una parola che in anno così pesante per l'intera umanità, non concorda in grandi musiche, anzì, stona.

Ma oggi sono ancora qui che condivido le mie parole, con amore, con forza, con volontà.

Lo posso fare perchè sono viva.

Allora, sì, SONO GRATA PER LA VITA che posso ancora ammirare, scegliere, danzare.

Dedico a questa essenza la MEDITAZIONE DELLA COMPASSIONE:

perchè vuol dire andare al di là del nostro orizzonte usuale, al di là del dolore, al di là dell'angoscia, al di là della nostra quotidianità poco fluente.

Ascolto... , porto nel cuore.

Questo basta.

GRAZIE 2020.



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