“Quali sono i tuoi “desiderata” per questo Natale?”
★Procedi con calma tra il frastuono e la fretta e ricorda quale pace possa esservi nel silenzio.
★Per quanto puoi, senza cedimenti, mantieniti in buoni rapporti con tutti.
★Esponi la tua opinione con tranquilla chiarezza e ascolta gli altri: pur se noiosi ed incolti, hanno anch’essi una loro storia.
★Evita le persone volgari e prepotenti: costituiscono un tormento per lo spirito.
★Se insisti nel confrontarti con gli altri rischi di diventare borioso ed amaro, perché sempre esisteranno individui migliori e peggiori di te.
★Godi dei tuoi successi e anche dei tuoi progetti.
★Mantieni interesse per la tua professione, per quanto umile: essa costituisce un vero patrimonio nella mutevole fortuna del tempo.
★Usa prudenza nei tuoi affari, perché il mondo è pieno d’inganno. Ma questo non ti renda cieco a quanto vi è di virtù: molti sono coloro che perseguono alti ideali e dovunque la vita è colma di eroismo.
★Sii te stesso. Soprattutto non fingere negli affetti.
★Non ostentare cinismo verso l’amore, perché, pur di fronte a qualsiasi delusione e aridità, esso resta perenne come il sempreverde.
★Accetta docile la saggezza dell’età, lasciando con serenità le cose della giovinezza.
★Coltiva la forza d’animo, per difenderti nelle calamità improvvise. Ma non tormentarti con delle fantasie: molte paure nascono da stanchezza e solitudine.
★Al di là d’una sana disciplina, sii tollerante con te stesso. Tu sei figlio dell’Universo non meno degli alberi e delle stelle, ed hai pieno diritto d’esistere. E, convinto o non convinto che tu ne sia, non v’è dubbio che l’universo si stia evolvendo a dovere.
★Perciò sta in pace con Dio, qualunque sia il concetto che hai di Lui. E quali che siano i tuoi affanni e aspirazioni, nella chiassosa confusione dell’esistenza, mantieniti in pace col tuo spirito.
★Nonostante i suoi inganni, travagli e sogni infranti, questo è pur sempre un mondo meraviglioso.
★Sii prudente. Sforzati d’essere felice.
“Quali sono i tuoi “desiderata” per questo Natale?”
Le festività si avvicinano e malgrado le difficoltà del periodo storico, ognuno di noi sente l’avvicinarsi del Natale e con esso il desiderio di un regalo.
Certo, abbiamo tutto:
cibo, acqua, casa, vestiario…
Abbiamo anche relazioni, famiglie, lavoro, un conto in banca…
E poi possiamo aggiungere amore, salute, gentilezza, sorriso…
TUTTO IMPORTANTE, tutto ci aiuta a stare meglio o semplicemente, a vivere.
Ma non lo neghiamo: non è un Natale qualsiasi.
E’ un Natale speciale: forse qualche parente o amico è in terapia intensiva, forse qualche collega è in quarantena, forse quando usciamo di casa ci guardiamo con sospetto e diffidenza perché la paura del contagio è più forte del desiderio di un sorriso dietro la mascherina.
Dopo la lettura di questa poesia, non resto indifferente:
sono inesorabilmente chiamata ad un passo enorme verso l’essenza della vita.
Scelgo la pace, la tolleranza, la gentilezza, la prudenza, la felicità per me stessa; scelgo di essere figlia dell’Universo e di riporre la mia fiducia in Dio.
E…sì…lo so: quando scelgo per me, scelgo anche per le persone che mi sono accanto.
Allora, la mia domanda per te, amico, è:
“Quali sono i tuoi Desiderata per questo Natale?”
La parola desiderata deriva dal latino e significa “cose che si desiderano”.
E è questo il titolo della famosa poesia che in dodici punti crea un inno alla vita malgrado gli eventi i dolori che la compongono.
In essa troviamo una bellissima esortazione ad "essere in pace con Dio, comunque tu lo concepisca" e ad "essere in pace con la propria anima". "Con tutti i suoi inganni, i lavori ingrati ed i sogni infranti", scrisse Ehrmann, "è ancora un mondo stupendo."
In un certo momento della storia, nacque un dibattito sull’origine di questa poesia. Iniziò a circolare una leggenda secondo la quale il testo era stato scritto da un monaco anonimo e che era stato trovato sulla panca di una chiesa di Baltimora, duecento anni fa. Secondo questa versione, la poesia sarebbe stata scritta nell’anno 1692.
In realtà era solo un errore. L’autore di “Desiderata” è il filosofo ed avvocato Max Ehrman. Tuttavia, il testo non fu mai pubblicato mentre questi era in vita; vide la luce solo nel 1948, quando la moglie pubblicò le sue poesie post mortem.
L’errore ebbe origine dal fatto che per molti anni “Desiderata” passò di mano in mano, come una specie di atto di benevolenza. Divenne quasi un proclama, chi lo riceveva avrebbe dovuto eseguire tutto quello che veniva consigliato in esso.
Molti omisero il nome dell’autore e fu così che giunse nelle mani di un pastore del Maryland, il quale redasse alcuni testi per un’edizione speciali di Natale. Tra questi testi vi era “Desiderata” e, accanto al titolo, il sacerdote annotò “Chiesa di San Paolo, 1692”. Scrisse solo questi dati per identificare il suo santuario e l’anno di fondazione dello stesso.
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