Una storia da leggere e rileggere.
“Un papà- spiegò Dio - serve per dare aiuto ai propri figli, saprà incoraggiarli nei momenti difficili, saprà coccolarli quando si sentono tristi, giocherà con loro quando tornerà dal lavoro, saprà educarli insegnando cosa è giusto e cosa no.”. Dio lavorò tutta la notte dando al padre una voce ferma e autorevole, e disegnò ad uno ad uno ogni lineamento. L’angelo che si era addormentato accanto a Dio, si svegliò di soprassalto e girandosi vide Dio che ancora stava disegnando. “Stai ancora lavorando al progetto del papà?” chiese curioso. “Sì - rispose Dio con voce dolce e calma - richiede tempo”. L’angelo sbirciò ancora una volta sul foglio e disse: “Ma non ti sembra troppo grosso questo papà se poi i bambini li hai fatti così piccoli?” Dio abbozzando un sorriso rispose: “E’ della grandezza giusta per farli sentire protetti e incutere quel po’ di timore perchè non se ne approfittino troppo e lo ascoltino quando insegnerà loro ad essere onesti e rispettosi”. L’angelo proseguì con un’altra domanda: “Non sono troppo grosse quelle mani?”. “No - rispose Dio continuando il suo disegno - Sono grandi abbastanza per poterli prendere tra le braccia e farli sentire al sicuro”. “E quelli sono i suoi occhi?” chiese ancora l’angioletto indicandoli sul disegno. “Esatto - rispose Dio - occhi che vedono e si accorgono di tutto pur rimanendo calmi e tolleranti”. L’angelo storse il nasino e aggiunse:
“Non ti sembrano un po’ troppo severi?”. “Guardali meglio” rispose Dio. Fu allora che l’angioletto si accorse che gli occhi del papà erano velati di lacrime mentre guardava con orgoglio e tenerezza il suo piccolo bambino. -𝑑𝑎𝑙 𝑤𝑒𝑏-
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