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SCEGLIERE I LUOGHI DELL'ANIMA

Destinazione vacanze!

Abbiamo tutti le nostre destinazioni mitiche i luoghi che idealizziamo e che vivono in noi luoghi che abbiamo sognato o luoghi che abbiamo già visitato e continuano ad attirarci.

Ci sono anche dei luoghi in cui vorremmo visitarli con l'anima e per fare questo bisogna andare al di là della cartolina illustrata nella nostra immaginazione e lasciarsi sorprendere, occorre saper percepire i montoni nelle casse come ben scriveva Anthony de Saint-Exupéry.

L'essenziale molto più che nella destinazione, sta nel percorso del viaggio e quel viaggio avrà sempre qualcosa che alla destinazione manca .

E’ un lasciarsi pervadere da ogni meraviglia, da uno sguardo, da un sorriso, da un tramonto, da un profumo particolare di un cibo o di un fiore.

Ci sono viaggi che ci trasformano, luoghi che ci affascinano e ci spingono a partire per un secondo viaggio. Questi viaggi trasformano anche una parte di noi, luoghi e memorie entrano nelle nostre cellule e non le dimenticheremo più.

Sono i viaggi che entreranno a far parte della nostra esperienza interiore nel percorso della vita . Questi luoghi come gli incontri che in essi facciamo, producono una geografia interiore che ci indica ci siamo in quel momento e quale direzione sta prendendo la nostra vita.

E’ una geografia sacra che ridefinisce luoghi, punto di riferimento, confini ….

Sì, Certamente anche i confini per le nostre relazioni confini per i tempi che ci dedichiamo, confini per i valori che abitualmente custodiamo, confini per le nostre priorità interiori.

Una nuova geografia alla quale, pian piano, dovremmo ridare visibilità attraverso una mappa interiore: saranno i luoghi che ci abitano a definire con i vari colori l'orientamento e la bellezza di questa nuova geografia che includerà non solo la parte del nostro viaggio interiore, ma anche l'incontro con gli altri con i loro pensieri e le loro culture, i loro bagagli, i loro zaini colmi, semi vuoti o vuoti con i loro sorrisi e con le loro narrazioni.


I punti cardinali verso i quali ci dirigiamo viaggiando sono carichi di simboli.

➣EST: Il fatto di viaggiare verso est non ha lo stesso significato di viaggiare verso Ovest.

L’est è il luogo dove sorge il sole. Andare a Est e ritornare alle fonti, alle origini. Quando facciamo rotta verso est, seguiamo l'archetipo di quella direzione, vale a dire il ritorno alle sorgenti della nostra storia. La ripetizione della nascita del Sole a Est e la sua corsa verso Ovest lasciano sempre una traccia da qualche parte nell'inconscio.


➣OVEST: L'ovest è invece il paese della Sera, del corso calante del Sole. Andare a ovest e andare verso l'ignoto, verso l'avvenire. La conquista dell'ovest ha lasciato delle tracce nell'inconscio. Partire per l'occidente ha sempre avuto una connotazione di scoperta, di dissodamento. Per gli esploratori Nord americani degli ultimi secoli, quella conquista corrispondeva alla ricerca dell'oro e della ricchezza.


➣SUD: Andare verso sud e andare verso il riposo. E’ un polo più associato al caldo, alle vacanze punto per lo scrittore Jean Desy è la direzione associata la civiltà, una civiltà che, secondo lui, ha talvolta perso la bussola.


➣NORD: Il nord è associato al orientamento, al senso, alla trascendenza. Utilizzare l'espressione perdre le nord vuol dire segnalare una perdita di orientamento nella nostra vita: è, in un certo senso, perdere la testa. È interessante fare un’analogia tra il vuoto di senso delle nostre società occidentali e la perdita progressiva del Nord reale. Come se collettivamente, stessimo perdendo il Nord in due modi: da un lato concretamente, con la diminuzione dello strato di ozono e la formazione di bruchi sopra i poli; dall'altro, con la perdita di senso che ne consegue. Il sole ardente della tecnologia assottiglierebbe non soltanto lo stretto necessario del nostro orientamento spirituale, ma anche il nostro Nord reale, planetario.




L'ultima parte del testo è un riadattamento tratto dal libro "La necessità del caso” di Jean Francois Vezina



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