Ad ogni donna e uomo che ogni tanto si fermano per fare un "resoconto" della propria vita.
Si, fermati un momento!
Non perchè non hai più tempo da vivere, ma per vivere il tempo della vita.
Ogni tanto fermati.
Siediti tra le storie della tua vita e guardale passare.
Niente di più.
Hai fatto del tuo meglio, ciò che potevi e questo è tutto ciò che importa.
Se lo hai fatto per avidità, dona.
Se lo hai fatto per vendetta, perdona.
Se lo hai fatto per invidia, ama.
Se vuoi smussare qualche angolo, procurati una lima dal nome consapevolezza.
Se vuoi raddrizzare qualche gesto, procurati una fonte di calore che si chiama carezza.
Se vuoi addolcire qualche parola, procurati una teglia gigante per dolci e un forno che si chiamano attesa e silenzio.
Fermati.
In questa pausa, se puoi osserva tutto ciò che ti ha portato sino a qui.
Guarda e senti con il cuore i luoghi bui, le mani incontrate, le relazioni nate per sbaglio, quelle che ti nutrono ancora e quelle finite.
Lascia andare tutto ciò che è terminato e ringrazia.
Sii gentile con te stesso quando guardi al passato: non sapevo tutto quello che sai oggi.
Sii amorevole con te stesso quando ti guardi oggi: hai l'occasione per amarti di più.
Sii compassionevole con te stesso quando volgi lo sguardo all'orizzonte: non sai dove termina, meglio avere un cuore gentile nel cammino.
E se, fermandoti, ti assale la domanda:
"Che cosa ne ho fatto della mia vita?"
Rispondi con sincerità alla tua anima, ma senza dimenticare che puoi riprenderti in mano in ogni istante, ad ogni respiro.
Bada alla casa, alla famiglia e al lavoro; bada alle bollette, alle relazioni e al conto in banca; bada al giardino, all'auto e al telefono.
Ma tutto questo non risponderà alla tua domanda di oggi.
Per cui, sì, a rispondere alla domanda sarai solo, senza famiglia, denaro, telefono.
Risponderai alla tua anima:
Quanto spazio le hai lasciato per fiorire?
Fermati.
E fai spazio in te.
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