Respira.
Non ti puoi permettere di trattenere lo sguardo all’indietro nel passato,
neppure troppo avanti all’orizzonte,
né a destra o a sinistra perché quel paesaggio esiste ancora e ne devi avere fiducia,
ma non è essenziale vederlo per proseguire nel percorso: devi essere soltanto qui e adesso.
E il qui è nel cuore.
E il cuore è nel corpo.
E il corpo sei tu che respiri.
E il respiro ama due verbi in particolare:
accogliere e lasciare,
attimo dopo attimo, con una pausa a metà:
quel momento è la preghiera di presenza e benedizione che ti connette dalla Terra al Cielo. Perché siamo ospiti della Terra e saremo ospiti del Cielo, ma dimoreremo sempre nel cuore:
esso fermerà il battito della Terra e inizierà il battito del Cielo attraverso un grande respiro divino.
ORA, sono chiamata a stare nel presente,
con gli occhi spalancati di chi guarda attentamente,
con il sorriso lieve di chi accoglie,
con le mani aperte per prendere e lasciare tutto ciò che scorre,
con la mente libera dal vortice dei pensieri che annebbiano,
con il cuore caldo per non raffreddare la circolazione dell’amore,
con i piedi liberi dai pesi per rallentare, fermarmi o accelerare al bisogno
e con le orecchie attente ai piccoli suoni che la neve silenzia, imbottisce e congela.
Apprendo che il tempo perfetto è qui e adesso.
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