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INTRECCIARE I CAPELLI

Aggiornamento: 10 ago 2020

QUANDO SEI TRISTE, INTRECCIA I CAPELLI

La nonna diceva:

"Donna mia, quando sei triste fai una treccia ai capelli, così da intrappolare il dolore e impedire che la tristezza raggiunga il resto del corpo:

non permettere che la tristezza raggiunga i tuoi occhi, perchè ti fa piangere,

non permettere che la tristezza raggiunga la bocca perchè ci obbliga a dire cose non vere,

non permettere che la tristezza raggiunga le mani perchè fanno tostare troppo il caffè oppure lasciano l'impasto crudo.

Alla tristezza piace il sapore amaro.

Nonna, per quanto tempo devo lasciare la tristezza nella treccia?

Il dolore lascialo nella matassa fino a quando non trovi il vento del nord che soffia forte: poi, libera i capelli!"

(libera interpretazione di Marisa Storgato)


I capelli, secondo le nonne, erano in grado di intrappolare ogni cosa, perché forti come le radici degli alberi e morbidi come la schiuma del sapone. Così la tristezza qui intrappolata non avrebbe impedito alla nostra vita di brillare: intrecciamo la nostra tristezza e non permettiamole di rovinarci la giornata!


E' un messaggio simbolico che ci aiuta ad utilizzare immagini di emozioni per trovare un nome e luogo dove poter inserire ciò che muove il nostro cuore.

Lavorare con le immagini non è da poco: attivano la parte dell'emisfero destro che possiamo chiamarlo anche "cervello emozionale" definito un po' come un poeta. E' specializzato nell'elaborazione visiva e nella percezione delle immagini , nella loro organizzazione spaziale e nell'interpretazione emotiva. E' così importante poichè spetta la percezione globale e complessiva degli stimoli.

E noi... a questi stimoli diamo una risposta!

In aiuto viene l'emisfero sinistro del cervello che assomiglia più all'ingegnere: è ben specializzato nei processi linguistici, nella gestione degli eventi che accadono nel tempo come anche il susseguirsi dei pensieri. In altre parole: questo ingegnere ha un master in percezione analitica della realtà!


Un occhio che scruta nella semioscurità: questo è il cervello umano. (Giovanni Soriano)

Allora se immaginiamo che i sentimenti si intreccino all'interno del capelli, possiamo davvero attivare in noi un'elaborazione della tristezza con entrambi gli emisferi del cervello.

Pensate a quanta meraviglia c'è dentro di noi! Dobbiamo solo porre attenzione e consapevolezza nella quotidianità e davvero saremo poli liberi di lasciare al vento della vita i nostri pesi e proseguire con leggerezza e un lieve sorriso sulle labbra!




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